Resolution Day: cronaca di un esperimento riuscito

di Giovanni Battista Tomassini
Prego i lettori di questo blog di concedermi una deroga. Lo so, siete abituati a leggere su queste pagine storie avvenute nei secoli passati e probabilmente vi disorienterà trovarci stavolta il resoconto di fatti che risalgono solo a poco più di una settimana fa. Credo però che valga la pena raccontarvi cosa è stato il Resolution Day, organizzato domenica 3 dicembre, da Francesco Vedani e dalla sua Accademia Ars Equitandi, nel circolo Ippico Spia d’Italia di Lonato del Garda. Si è trattato infatti di una delle più riuscite e innovative manifestazioni equestri alle quali io abbia mai preso parte. D’altra parte, questo blog è dedicato a Storia, cultura e tradizioni dell’equitazione classica, e il Resolution Day è stato, a mio avviso, un evento nuovo e significativo nell’ambito della cultura equestre italiana. Innovativo, perché prevedeva il confronto di personalità differenti, che hanno declinato in modi diversi il loro comune amore per il cavallo e per la bella equitazione. Significativo, perché è stato caratterizzato dalla grande partecipazione di un pubblico numeroso ed estremamente motivato, che ha sfidato il cattivo tempo seguendo con grande attenzione tutte le fasi di questa intensa giornata. Un entusiasmo che dimostra il diffondersi nel nostro Paese di una nuova sensibilità verso un’equitazione più raffinata e rispettosa del cavallo e del crescente desiderio di molti cavalieri di approfondire le loro conoscenze nell’ambito della cultura equestre.

«Ho voluto riunire in uno stesso evento buona parte delle cose che mi piacciono», ha detto all’inizio Francesco Vedani. E, in effetti, l’originale formula della manifestazione ha fedelmente rispecchiato i tratti di una personalità eclettica e ricca di talenti. Filo conduttore è stata la riabilitazione e il riaddestramento di cavalli problematici. Alcuni esemplari, liberamente presentati dai loro proprietari, sono stati trattati prima da terra e poi in sella da Francesco che, ha illustrato la sua filosofia equestre, ispirata a un ideale classico di leggerezza. Con gli stessi soggetti Massimo Da Re ha poi dimostrato l’applicazione del metodo Tellington Ttouch. Medico veterinario, Da Re è uno dei più attivi e autorevoli divulgatori in Italia di questo nuovo approccio alla comunicazione con il cavallo e ha tradotto e pubblicato in Italia il libro più esaustivo di Linda Tellington-Jones. A me è toccato il compito di parlare dell’importanza della cultura equestre e in particolare di Marco de Pavari, misterioso cavallerizzo italiano, vissuto nel XVI secolo, che ci ha lasciato un libro molto raro, in gran parte dedicato proprio alla riabilitazione dei cavalli problematici [il testo del mio intervento sarà pubblicato prossimamente su queste pagine]. Ad arricchire ulteriormente il confronto sono stati poi il grafico e visual designer Stefano Marchi e la giovane illustratrice Sofia Boccato che, in presa diretta, hanno raccontato con i loro disegni quanto avveniva. Si sono infine esibiti i Court, band rock con all’attivo ben quattro album e vari riconoscimenti a livello internazionale. Alla batteria c’era lo stesso Francesco Vedani.

Il disegno è di Stefano Marchi
Nell’arco della giornata si sono susseguiti tre cavalli con problematiche differenti: un’araba, uno stallone lusitano e una purosangue inglese. Seppure nessuno di questi soggetti presentasse difese “estreme”, le resistenze di ciascuno erano ben visibili e sono state “risolte” rapidamente dalla mano sapiente di Francesco, che ha mostrato uno straordinario tatto, prima nell’individuarne le cause, quindi nel rimuoverle con un lavoro opportuno (seppure con i tempi necessariamente ristretti di una dimostrazione pubblica). Va per altro sottolineato che i cavalli non erano stati precedentemente visionati, o maneggiati da Francesco. Quanto però mi preme sottolineare qui non è tanto la “performance” (che pure ha, ovviamente, la sua rilevanza). L’aspetto che ho trovato più interessante è stata la dimostrazione pratica di come un lavoro fondato su un metodo non coercitivo, ispirato ai canoni dell’equitazione classica, sia efficace nel rimuovere le resistenze di ogni genere di cavallo e produca un’intesa armoniosa tra uomo e animale. Francesco ha anche montato il suo lipizzano di 16 anni, Betalca. Un bel cavallo che sta riaddestrando da circa nove mesi e che si “esibiva” per la prima volta di fronte a un pubblico numeroso e in un luogo per lui nuovo. Con Betalca Francesco ha potuto mostrare quali sono gli effetti a più lungo termine del tipo di addestramento che pratica sui suoi cavalli. L’obiettivo è ottenere un animale sereno e disponibile al lavoro, in grado di eseguire tutti gli esercizi del dressage, con l’applicazione di aiuti discreti, che lo lasciano libero di esprimere pienamente la brillantezza dei propri movimenti.

Molto interessante anche l’approccio di Massimo Da Re che, con il suo tratto garbato, ha offerto una dimostrazione molto stimolante delle potenzialità del metodo Tellington Ttouch. Particolarmente significativa m’è parsa l’idea che l’uomo possa non solo manipolare il corpo dell’animale per modificarne la postura e accrescerne il benessere fisico, ma che così facendo ne riesca a migliorare anche l’equilibrio emotivo e a incrementarne le prestazioni. Per esempio, trattando la cavalla araba, che aveva la tendenza a portare la testa al vento e ad affrettare le andature, Massimo ha evidenziato come la posizione rilevata dell’incollatura fosse un chiaro sintomo dell’attivarsi dell’istinto di fuga dell’animale. Da questa constatazione banale Da Re ha però ricavato un corollario affatto scontato: abituando la cavalla ad abbassare la testa – ha spiegato – si ottiene l’effetto di disattivare la sua tendenza a fuggire. È dunque possibile indurre la calma agendo sulla postura!

Inedito e molto stimolante è stato, infine, il connubio con arti grafiche e musica. Ambiti apparentemente privi di un nesso diretto con l’ equitazione, che invece hanno dato un contributo interessantissimo di creatività. Perché l’equitazione non si risolve in una mera pratica, ma è in realtà un mondo: una maniera di vivere (come mi sono permesso di sottolineare nel mio intervento). E non c’è niente come la fantasia e la bellezza per rendere la vita più piena e più feconda. Forse solo l’ironia. Ed è stata proprio con la sua accattivante capacità di non prendersi troppo sul serio che Francesco ha coinvolto tutti, dando prova del suo carisma e della sua umanità. Uno stile che apprezzo particolarmente, perché l’ironia è la maschera più piacevole dell’intelligenza.

Insomma, per me, con questa iniziativa Francesco Vedani (che nell’organizzazione è stato coadiuvato con grande professionalità da Giulia Barberis) ha dimostrato di essere una delle personalità più interessanti del nostro panorama equestre. Un esperimento riuscito quello del suo Resolution Day. Da ripetere

A chi è interessato a conoscere meglio i protagonisti del Resolution Day consiglio vivamente di visitare i loro siti internet (clickando sui link seguenti):
Francesco Vedani – Ars Equitandi
Tellington Ttouch Training Italia (Massimo Da Re)
(Stefano Marchi non ha un suo sito internet, ma gli interessati possono contattarlo via Facebook).
Consiglio poi a tutti la lettura del bel libro di Francesco Vedani, Equitazione e leggerezza
e di Linda Tellington-Jones (tradotto da Massimo Da Re) Il metodo Tellington TTouch