Presentazione
Il progetto di questo blog nasce da una ricerca che mi ha impegnato negli ultimi anni, dedicata ai trattati italiani sull’equitazione, dal Rinascimento sino agli inizi del XX secolo. Nel corso di questo lavoro ho potuto constatare come, nonostante il ruolo determinante che il cavallo ha svolto nella storia della civiltà, gli storici abbiano sinora piuttosto trascurato lo studio di questo genere di opere e più in generale abbiano prestato un’attenzione scarsa e non sistematica al complesso delle pratiche equestri, il cui studio è rimasto prevalentemente confinato all’ambito degli appassionati e dei professionisti del settore. Solo di recente, una storiografia più avvertita ha riconosciuto nella grande diffusione dei trattati sull’equitazione a partire dal XVI secolo uno dei segni dei profondi mutamenti culturali verificatisi in Europa nel corso del Rinascimento e ha cominciato a collocare l’ambito dei saperi equestri in un ben più ampio reticolo di relazioni con la cultura materiale, politica, militare, religiosa e letteraria dei secoli che ci hanno preceduto.
Il ritardo delle conoscenze su questo tema ha diverse cause, che sono state ben evidenziate dallo storico francese Daniel Roche. «La prima è di natura storiografica: esiste una letteratura storica sul cavallo, quella dei professionisti e quella degli storici di mestiere, ma queste si ignorano a vicenda. I primi fanno storia senza conoscerne gli strumenti, la metodologia e le problematiche della storia sociale e culturale; mentre i secondi si interessano poco alla cultura equestre perché non ritengono faccia parte dei problemi dell’età moderna, per ignoranza dello statuto attuale del cavallo e per dimenticanza della sua importanza passata» (Roche, Daniel, Dei cavalli e degli uomini. Per una ricerca storica sulla cultura equestre, in “Società & Storia”, anno XXX, luglio settembre, 2007, p. 460). Inoltre, da una parte, gli storici raramente hanno la competenza specifica per apprezzare il valore tecnico delle opere e delle testimonianze materiali che riguardano il cavallo (e quindi per stabilirne una corretta classificazione), dall’altra, gli appassionati oltre a possedere solo raramente gli strumenti metodologici adeguati a una loro corretta analisi e collocazione storica, sono troppo spesso influenzati da partigianerie e luoghi comuni, legati alle proprie tradizioni nazionali.
Ho pensato quindi potesse essere di qualche utilità proporre una serie di spunti a chi si interessa all’equitazione – sia per arricchire la sua esperienza di praticante, oppure perché semplicemente desideroso di approfondire un aspetto significativo della nostra cultura – contemperando la divulgazione (e quindi la comprensione anche da parte di un pubblico non di storici professionisti) e un approccio metodologico il più possibile rigoroso, che sgomberasse il campo dalle troppe approssimazioni e inesattezze che caratterizzano buona parte della pubblicistica su questa materia. Una particolare importanza hanno in questo senso le immagini di reperti (come morsi e altre attrezzature), ma anche le illustrazioni (spesso bellissime) dei libri antichi dedicati all’equitazione, così come le numerose testimonianze delle pratiche equestri che ci vengono dalla storia dell’arte. Per ogni argomento vengono inoltre forniti una serie di riferimenti bibliografici e di risorse disponibili in rete per chi volesse ulteriormente approfondire le tematiche trattate.
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