Ritorno a Belém. L’inaugurazione dalla nuova arena della Scuola Portoghese d’Arte Equestre a Lisbona

Gonçalo Soares and Vejetal Picture © Melis Yalvac
Gonçalo Soares e Vejetal
Picture © Melis Yalvac

di Giovanni Battista Tomassini
foto di Melis Yalvac, Rita Fernandes e Bruno Barata

Al centro dell’arena, Quejal piaffa elegantemente tra i pilieri. Non c’è tensione nelle longe che lo assicurano ai due pali pavesati di bandiere. Lo splendido stallone Alter-Real danza al ritmo del minuetto della suite n.1 in Fa maggiore della Water Music di Georg Friedrich Händel. Apparentemente senza sforzo. Come a voler dar sfoggio della sua forza ed eleganza. Dietro di lui, con discrezione, João Pedro Rodrigues, mestre picador chefe della Scuola Portoghese d’Arte Equestre, lo osserva compiaciuto e lo incoraggia con piccoli cenni del frustino. Sulla pista sfilano altri cinque stalloni, condotti alla mano dai loro cavalieri. A turno, si spostano verso il centro ed eseguono salti spettacolari. Cabriole, courbette, ballotade si susseguono, alternate a magnifiche levade.

A oltre duecento anni di distanza l’arte equestre è tornata nel quartiere di Belém, nel cuore di Lisbona. Il 16 luglio scorso, con un gala speciale, tenutosi alla presenza del primo ministro portoghese, Pedro Passos Coelho, e del ministro dell’agricoltura, Assunção Cristas, è stata inaugurata la nuova arena coperta della Scuola Portoghese d’Arte Equestre. Finalmente, anche questa prestigiosa scuola d’equitazione, per anni ospitata nei giardini del Palazzo Nazionale di Queluz, ha una sede nella capitale, in cui esibirsi tutto l’anno. E il nuovo Picadeiro Henrique Calado si trova a poche centinaia di metri di distanza dall’edificio che, nel XVIII secolo, ospitò la Picaria Real, l’accademia d’equitazione istituita da João V alla quale la Scuola esplicitamente si richiama.

The arena is made particularly striking by giant projections of images and video on one of the walls. Vasco Pinto and  Senior Picture © Melis Yalvac
L’arena è resa particolarmente suggestiva da gigantesche proiezioni
di immagini e video su una delle pareti
Vasco Pinto e Senior
Picture © Melis Yalvac

Il nuovo maneggio è una struttura moderna e funzionale, con due tribune per un totale di 282 posti, caffetteria e bookshop. L’arena è resa particolarmente suggestiva da gigantesche proiezioni di immagini e filmati su una delle pareti del maneggio. D’ora in poi, qui tutte le mattine si potrà assistere all’allenamento di cavalli e cavalieri e due volte alla settimana si terranno spettacoli con musica e costumi. A poche centinaia di metri di distanza il nuovo e il vecchio Museo delle Carozze, una delle attrazioni di Lisbona anche per i non appassionati di cavalli.

António Maria Brito Paes dieting with the
Il torero António Maria Brito Paes mentre duetta con la “tourinha”
Picture © Melis Yalvac

Il debutto è stato ricco di emozioni. Per primi si sono esibiti i cavalieri della scuola militare di Mafra. Poi, introdotti da valletti e portastendardo a piedi e da una fanfara a cavallo in costume settecentesco, i cavalieri della Scuola, hanno sfilato formando un corteo fiabesco, insieme a due toreri montati su splendidi stalloni e ai falconi e ai segugi dell’allevamento di Alter. D’un tratto gli spettatori si sono ritrovati in un’altra epoca. È stato come se le magnifiche illustrazioni di antichi trattati equestri che venivano proiettate sul muro del maneggio si fossero d’incanto animate e i personaggi e i cavalli rappresentati si fossero materializzati nell’arena. La magia è continuata con António Maria Brito Paes e su fratello Joaquim, che hanno dato una dimostrazione di equitazione tauromachia, duettando a turno con la tourinha, la caratteristica carriola con testa di toro, che viene usata per l’allenamento dei cavalli da corrida.

L'assolo di João Quintas, eseguito con una sola mano, nel più puro stile
L’assolo di João Quintas, eseguito con una sola mano, nel più puro stile “classico”
Foto © PSML – Rita Fernandes

Quindi è stata la volta della Scuola. Prima le arie alte alla mano, poi uno splendido assolo di João Quintas. Un vero e proprio esempio di filologia equestre, con il cavaliere che ha eseguito appoggiate, cambi di galoppo a tre, due e un tempo, piroette, piaffe e passage, montando rigorosamente con una sola mano, tenendo nella destra il frustino levato in alto. Proprio come i cavalieri ritratti nelle tavole del trattato di Carlos de Andrade, Luz da liberal e nobre arte da Cavallaria (1789), al quale la Scuola si ispira.

Paulo Sérgio Perdigão and Ajacto during the performance of the
Paulo Sérgio Perdigão e Ajacto durante i “giochi di corte”
Picture © Melis Yalvac

Molto interessante e innovativa (almeno per il programma della Scuola) la riproposizione dei cosiddetti “giochi di corte”- Si tratta di quei cimenti cavallereschi che, praticati anticamente come allenamento militare, si tenevano nelle celebrazioni pubbliche ed erano un’occasione per mettere in mostra la bellezza e l’addestramento dei cavalli, così come l’abilità e il coraggio dei cavalieri. Due squadre, contraddistinte dai colori blu e verde degli abiti e delle bardature, si sono sfidate in un circuito che prevedeva la quintana, il gioco della testa (in cui il cavaliere deve infilzare un fantoccio con una spada, caricandolo al galoppo), quello della Medusa (in cui, sempre galoppando, si deve scagliare un dardo contro una targa raffigurante la Gorgone) e la “corsa all’anello”.

Gonçalo Soares and António Borba Monteiro during the performance of the mounted airs above the ground Picture © Melis Yalvac
Gonçalo Soares and António Borba Monteiro
durante l’esecuzione delle arie alte montate
Picture © Melis Yalvac

Successivamente Gonçalo Soares, António Borba, Monteiro Carlos Tomás e Vasco Pinto hanno eseguito le arie alte montate, riproponendo in sella gli esercizi che erano stati prima mostrati da terra: spettacolari cabriole, vertiginose courbette, elegantissime levade. Un’esibizione in cui hanno dimostrato suprema compostezza, anche nei movimenti più impetuosi, e apparente facilità, pur nei gesti più sofisticati. L’essenza dell’alta scuola d’equitazione, in fondo, è tutta in questa instancabile ricerca della perfezione. Gli esercizi più spettacolari e difficili sono in realtà solo strumenti per rendere tangibile la tensione verso un’ideale di comunicazione assoluta tra uomo e cavallo.

The solo on the long reins was accompanied by opera arias. Paulo Sérgio Perdigão and Que-jovem Picture © Melis Yalvac
L’assolo alle redini lunghe è stato accompagnato da arie d’opera. Paulo Sérgio Perdigão and Que-jovem
Picture © Melis Yalvac

Ottimo l’assolo alle redini lunghe, accompagnato da arie d’opera. Con grande naturalezza, Paulo Sérgio Perdigão ha eseguito tutte le difficoltà di una ripresa di livello Grand Prix, guidando il suo cavallo da terra e concludendo con un’impressionante serie di cambi di galoppo a un tempo.

Il carosello finale è un vero e proprio balletto a cavallo Foto © PSML – Bruno Barata
La nuova arena è uno spazio moderno
con due tribune per un totale di 282 posti
Foto © PSML – Bruno Barata

Infine il carosello. Otto cavalieri: João Pedro Rodrigues, Francisco Bessa de Carvalho, Gonçalo Soares, Vasco Pinto, Paulo Sérgio Perdigão, Carlos Tomás, Rui Almeida e Ricardo Ramalho hanno realizzato un vero e proprio balletto a cavallo, eseguendo con straordinaria precisione una complessa coreografia che è stata una vera gioia per gli occhi e per lo spirito.

The carousel is a true ballet on horseback Picture © Melis Yalvac
Il carosello finale è un vero e proprio balletto a cavallo
Picture © Melis Yalvac

Confesso che tre anni fa, quando si diffuse la notizia che la gestione della Scuola Portoghese d’Arte Equestre cambiava mi preoccupai. Anche perché le prime, confuse, notizie dicevano che la Scuola veniva “privatizzata” e addirittura che l’allevamento di Alter do Chão, che le fornisce gli splendidi stalloni Alter-Real, veniva chiuso. Niente di più falso! Al contrario, la società Parques de Sintra – Monte Lua SA (che è una società a capitale pubblico, costituita per gestire e valorizzare i monumenti di Sintra, dopo il loro inserimento nel patrimonio mondiale da parte dell’Unesco) ha dimostrato di credere nel potenziale culturale e turistico della Scuola, investendo per valorizzarne l’operato. E ha scelto una giovane e brillante manager, Theresa Abrantes, che insieme al nuovo picador chefe João Pedro Rodrigues, ha saputo dare una svolta tangibile all’attività della Scuola.

La giovane direttrice, Teresa Abrantes, e il mestre picador-chefe, João Pedro Rodrigues, hanno saputo imprimere una svolta all'attività della Scuola Foto © Cátia Castro
La giovane direttrice, Teresa Abrantes, e il mestre picador-chefe, João Pedro Rodrigues, hanno saputo imprimere una svolta all’attività della Scuola
Foto © Cátia Castro

La prima volta che, molti anni fa, visitai la Scuola rimasi colpito dalla relativa povertà dei mezzi di cui disponeva. Questa constatazione mi fece ammirare ancora di più la straordinaria maestria dei suoi cavalieri che, pur operando in condizioni effettivamente difficili, praticavano un’equitazione raffinatissima, al pari  con le altre grandi accademie europee: Scuola Spagnola di Vienna, Cadre Noir di Saumur e Real Escuela Andaluza de Arte Equestre di Jerez de la Frontera. Oggi le condizioni sono profondamente mutate. E in meglio. Con l’apertura della nuova arena nel cuore di Lisbona sarà più facile per gli appassionati di tutto il mondo ammirare la suprema bellezza dei cavalli di Alter e l’abilità dei  cavalieri portoghesi. Si apre dunque una nuova stagione per questa splendida istituzione, che mantiene vivo un patrimonio culturale di grande valore per tutti coloro che amano i cavalli, la bella equitazione, la storia. Lunga vita!

Rui Almeida on Uxico, performing the carousel  Picture © Melis Yalvac
Rui Almeida e Uxico, durante il carosello
Picture © Melis Yalvac

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Per informazioni e acquisto biglietti:
http://www.arteequestre.pt/

Indirizzo:
Picadeiro Henrique Calado
Calçada de Ajuda 1300-006
Lisbona

Il sito internet di Melis Yalvac
http://www.melisyalvac.com

Il sito internet di Bruo Barata:
http://www.brunobarata.com/

La pagina Facebook di Rita Fernandes:
https://www.facebook.com/ritafernandesphotography?fref=ts

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Il backstage dell’inaugurazione (© GB Tomassini):

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